Large Hadron Collider: guasto fino al prossimo anno.

Solo pochi giorni fa avevo scritto un articolo sul CERN, in particolare sull’attacco di hackers greci sul sito istituzionale del Centro, ma ora il più famoso acceleratore di particelle sembra che si sia guastato.
Erano passati appena 10 giorni dalla sua attivazione, ma si è verificato una perdita di Elio (He), all’interno del tunnel, costringendo gli scienziati a disattivare l’acceleratore. Purtroppo ci vorranno mesi, in quanto lo stesso opera a – 271 C° e pertanto bisogna portarlo a “temperatura ambiente” con enorme pazienza per non procuragli ulteriori guasti!
Da fonti vicine al Centro, il guasto è probabilmente causato da un circuito elettrico, che si è surriscaldato rendendo gassoso l’elio, usato per il raffreddamento dei due magneti.
Ricordo che questo accelerometro, è l’unico al mondo, ha reso l’Europa il leader mondiale nella Fisica delle particelle. Ma dovremmo aspettare la prossima primavera per una nuova serie di esperimenti…ma sicuramente ne verrà la pena!


Cern: hackers Greci all’attacco.

Tutti avevamo paura che, il Large Hadron Collider del Cern di Ginevra, potesse creare un buco nero pericoloso per il nostro pianeta. Ma il timore era del tutto infondato, mentre invece si è verificato il classico “bug” informatico che ha permesso ad alcuni soggetti di entrate nel sito istituzionale! Sono ellenici del “Greek security team” i quali sono riusciti ad oltrepassare le difese informatiche del centro scientifico, depositando il logo del team sulla home page del sito intranet del Cern. Fortunatamente il gesto è stato solo dimostrativo, risolvendosi in una frase comica ma senza alcun danno. Immagino che la grande attenzione che ha suscitato, attorno al più grande acceleratore di particelle mai costruito, avrebbe attirato potenziali attacchi informatici. Comunque il CERN di Ginevra, ha immediatamente provveduto ad riparare il bug e migliorare i propri sistemi di sicurezza.


Google e il nuovo browser web.

I due fondatori di Google hanno annunciato un browser di nuova generazione con nuovi servizi online per imprese e aziende.
A mio modo di vedere stiamo assistendo, probabilmente, alla nascita di un nuovo sistema operativo al fine di gestire il web come fosse un Computer.
Il nuovo software per il web 2.0, dal nome Chrome, fungerà da porta d’accesso al cloud computing, cioè applicazioni e servizi che Google offre nella rete. Vedremo se il sarà il “giusto” concorrente a FireFox, perlomeno in velocità…aspettiamo. Intanto troviamo tra l’altro, anche la inedita piattaforma inserita in Google Apps, Google video for business, per la condivisione di video ad uso aziendale.
Questo servizio, che fa parte del Google apps Premier, ogni account ha disposizione 3Gb di spazio storage per l’archiviazione dei video. Nei prossimi mesi, ha dichiarato il portavoce di Google, ci sarà un incremento dei servizi online con nuove tecnologie, questo è sicuramente un segnale di forte interesse per le aziende, da parte dei ragazzi di Mountain View.

Facebook: ora ci pensa Microsoft.

Dopo la mancata acquisizione a seguito di una maxi offerta di 44 Milioni di $ da parte di Microsoft, ora ci riprova!. Questo potrebbe essere il futuro che la casa di Redmont, vorrebbe intraprendere dopo aver fallito l’assalto al famoso motore di ricerca, Yahoo! Così il sostituto di Bill Gates, che ha lasciato l’incarico alcuni giorni fa alla guida della società, Steve Ballmer sembra voler entrare in internet con chi ha inventato il social networking, e quindi, avere il fulcro per il business nel web, firmato Facebook. Quest’ultimo integrerà, come circola nei rumor in Rete, il motore e la pubblicità di Microsoft. Analogo accordo si ricordi, tra MySpace e Google di qualche tempo fa. Questo potrebbe essere un segnale di sviluppo per le grandi aziende, come la Microsoft, che è attenta ai mercati del social networking, come Facebook appunto. Però a dire dal Wall Street Journal, Facebook perderà quest’anno, circa 150 Milioni di $. Ma la nuova strategia è legata comunque ad un rinnovamento dei social networking, che saranno aperti all’ecosistema del web e non “chiusi” nei propri “giardini”. Questo fa ben sperare nei profitti che si potranno avere in futuro.


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