economia

Biodiesel, col caffè.

Chi prende il caffè? Quante volte avete sentito questa espressione da chiunque entra nel bar. Bene ora pensate che coi fondi di questa bevanda possiamo ricavare del diesel. Già l’università del Nevada Reno, un gruppo di studiosi ha usato i fondi del caffè per produrre del biodiesel. Secondo i ricercatori il processo chimico per trasformare gli scarti del caffè in biodiesel è a costi zero. Questi scarti contengono una percentuale tra 12 e 20% di olio che può essere usato come biodiesel. Con questa tecnica, gli studiosi, hanno calcolato che si potrebbe produrre oltre il miliardo di litri di biodiesel all’anno recuperandolo dai rifiuti. Il biodiesel estratto, sarà di qualità superiore, ma anche il vantaggio di avere un aroma di caffè gradevole, rispetto a quello ricavato dall’olio per le fritture.

Crisi economica: ora anche tra noi.

Dopo il crollo della Borsa, delle banche, ora arriva anche nel settore tecnologico. Già dopo anni di crescita nel settore della telefonia e dell’Hi-Tech., ora si taglia.
Purtroppo i grandi gruppi, hanno predisposto un piano di forti tagli e alleggerimenti ai propri organici, per contrastare questa crisi mondiale. Ma vediamo purtroppo questo “bollettino di guerra” di chi si troverà senza lavoro:
a) Europa:
Sony-Ericsson, ha annunciato un piano per 2.000 tagli;
Alcatel Lucent, ha varato altri 4.000 tagli;
Nokia, taglierà 2.300 posti in Germania;
Itv, società inglese network via cavo, ha previsto 1.000 tagli;
eBay, ha previsto 1.000 persone da licenziare;
Paramount, annuncia esuberi di circa 600 unità;
Telecom Italia, ha annunciato 5.000 tagli in 3 anni;
H3G, annuncia il licenziamento di 450 dipendenti tra impiegati e dirigenti;
LA7 (TelecomItaliaMedia), annuncia il taglio di 25 giornalisti e il mancato rinnovo di 12 contratti a termine;
BT Italia, ha annunciato 200 persone in esubero;
Motorola, annuncia 400 tagli, ha chiuso il centro di Torino con 370 posti e altri 30 tra Torino e Milano;
Eutelia, ha previsto il taglio di 2.200 posti di lavoro;
b) Nel mondo:
Yahoo!, ha previsto il licenziamento di 700 persone;
Google, ha licenziato 300 persone della divisione DoubleClick, la prima volta dopo 10 anni;
Siemens, prevede il licenziamento di 17.000 persone in tutto il mondo, comprese le filiali italiane;
HP, sono 24.600 i licenziamenti in tutto il globo, di cui 9.300 saranno quelli che interesseranno l’Europa, M.O. e Africa;
NewLine, ha annunciato il taglio di 400 dipendenti.

Come avete letto, la situazione è molto grave e diventa sempre più difficile mantenere e trovare un’occupazione lavorativa.
Le certezze di un lavoro sicuro sono remote, le aziende a seguito della crisi mondiale stanno rivisitando le loro dotazioni organiche, con conseguenti tagli al personale. Questo significa, famiglie senza reddito, famiglie depresse e senza certezze ma sopratutto, non vedere un futuro per i propri figli.


Facebook: ora ci pensa Microsoft.

Dopo la mancata acquisizione a seguito di una maxi offerta di 44 Milioni di $ da parte di Microsoft, ora ci riprova!. Questo potrebbe essere il futuro che la casa di Redmont, vorrebbe intraprendere dopo aver fallito l’assalto al famoso motore di ricerca, Yahoo! Così il sostituto di Bill Gates, che ha lasciato l’incarico alcuni giorni fa alla guida della società, Steve Ballmer sembra voler entrare in internet con chi ha inventato il social networking, e quindi, avere il fulcro per il business nel web, firmato Facebook. Quest’ultimo integrerà, come circola nei rumor in Rete, il motore e la pubblicità di Microsoft. Analogo accordo si ricordi, tra MySpace e Google di qualche tempo fa. Questo potrebbe essere un segnale di sviluppo per le grandi aziende, come la Microsoft, che è attenta ai mercati del social networking, come Facebook appunto. Però a dire dal Wall Street Journal, Facebook perderà quest’anno, circa 150 Milioni di $. Ma la nuova strategia è legata comunque ad un rinnovamento dei social networking, che saranno aperti all’ecosistema del web e non “chiusi” nei propri “giardini”. Questo fa ben sperare nei profitti che si potranno avere in futuro.


La P.A. vicina ai cittadini con il digitale.

Il progetto “Reti Amiche”, presentato dai tecnici del Ministero della Funzione Pubblica, guidato da Renato Brunetta, ha come finalità di semplificare e offrire i vantaggi di internet, ai cittadini. Ai servizi concessi, si potrà accedere non solo attraverso i siti degli Enti che li erogano direttamente, ma anche con l’interazione dei sportelli delle poste, banche, tabacchi, farmacie etc. Lo scopo del progetto, come è stato illustrato lunedì scorso, è quello di estenderlo a tutte quelle strutture che possono garantire la sicurezza dei dati personali, e una fruizione più capillare dei servizi da parte dei cittadini. Gli stessi potranno godere di una moltitudine di uffici “virtuali” superiore a quella degli uffici pubblici “tradizionali”, con costi contenuti. Questo aspetto del progetto, porterà nelle casse dello Stato, un beneficio da un lato con i protocolli siglati con i titolari delle reti amiche, che saranno a costo zero, dall’altro ci saranno la chiusura delle sedi a basso “traffico”, per alleggerire gli uffici dei servizi dati in outsourcing e reinvestire nel “core business” della pubblica amministrazione. Negli ultimi 7 anni la PA, ha investito 1,1 mld di € per l’informatizzazione e vuole impegnarsi ancora maggiormente, nell’uso del open source, tecnologie innovative come la telefonia internet Voip, il WiFi e il WiMax ovvero la banda larga senza fili. Ma il cammino è ancora lungo, basti pensare che i servizi online, messi a disposizione dalla PA, usati dai cittadini sia scesa dal 40% del 2006 al 35,9 % del 2007. Il ministero dell’Innovazione, ha voluto incrementare l’interconnessione con le reti amiche, già con Poste e tabaccherie. La rete delle poste, con i front office, provvederanno al rilascio di passaporti e permessi di soggiorno, nonché la riscossione dei contributi previdenziali, per i collaboratori domestici. Le tabaccherie già attive per il pagamento del bollo auto, verranno attrezzate con terminali per l’inoltro di documenti per via telematica, agli uffici pubblici e potranno anche far ritirare la pensione, senza le kilometriche file alla posta. In ultimo, è in studio anche una collaborazione con Ferrovie e Carabinieri al fine di fornire servizi online ai cittadini italiani residenti all’estero e alle aziende.


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