economia

Apple e Google: nel mirino dell'Antitrust americano.

La FTC, Federal Trade Commission, ha aperto un indagine, già notificata alle aziende tecnologiche della Apple e Google.
La verifica che sta eseguendo la Ftc, ha come fine di controllare il doppio intreccio che sembra si stia verificando con due manager, che siedono in entrambi i consigli d’amministrazione in Google e in Apple.
Infatti secondo la normativa americana, già dal 1914, proibisce la presenza della stessa persona nel board di due aziende in concorrenza, che potrebbe creare, non un libero business.
Anche se, le due aziende sono concorrenti, in quanto Apple è proiettata nel software e musica come iTunes; mentre Google ha da poco immesso nel mercato il suo Google phone, diretto concorrente del famigerato iPhone, la Ftc, ha fatto proprie le disposizioni del nuovo presidente Usa, Barack Obama, in materia di antitrust, anche se Google è già da tempo sotto inchiesta dall’antitrust, in particolare sugli accordi con Yahoo! sulla pubblicità e in ultimo con editori e autori al fine di ottenere i diritti sui testi da scannerizzare ed immettere nella Rete.


Apple e Google: nel mirino dell’Antitrust americano.

La FTC, Federal Trade Commission, ha aperto un indagine, già notificata alle aziende tecnologiche della Apple e Google.
La verifica che sta eseguendo la Ftc, ha come fine di controllare il doppio intreccio che sembra si stia verificando con due manager, che siedono in entrambi i consigli d’amministrazione in Google e in Apple.
Infatti secondo la normativa americana, già dal 1914, proibisce la presenza della stessa persona nel board di due aziende in concorrenza, che potrebbe creare, non un libero business.
Anche se, le due aziende sono concorrenti, in quanto Apple è proiettata nel software e musica come iTunes; mentre Google ha da poco immesso nel mercato il suo Google phone, diretto concorrente del famigerato iPhone, la Ftc, ha fatto proprie le disposizioni del nuovo presidente Usa, Barack Obama, in materia di antitrust, anche se Google è già da tempo sotto inchiesta dall’antitrust, in particolare sugli accordi con Yahoo! sulla pubblicità e in ultimo con editori e autori al fine di ottenere i diritti sui testi da scannerizzare ed immettere nella Rete.


Windows a Cuba: meglio il open source.

Il governo cubano nel mese di febbraio ha annunciato, una serie di notizie nel settore informatico, indipendentemente dai prodotti statunitensi.
Il motivo di questa nuova tendenza, è da ricercarsi nella presenza del sistema operativo Windows, nel quasi l’80% nei personal computer istituzionali e dei cittadini, pertanto i cubani, questa presenza la ritengono come una minaccia per il loro paese e la propria sicurezza.
I cubani hanno timore che, con codici da integrare nei windows cubani, gli States potrebbero essere capaci di spiare le attività degli utenti locali.
Da lì nell’isola ci sarà una nuova distribuzione di Linux, dal nome Nova.
Cuba inoltre sta ultimando una nuova dorsale in fibra ottica sottomarina, che collegherà il Venezuela entro il prossimo anno, aggirando l’embargo statunitense. Almeno con questo nuovo sviluppo potrà fornire un migliore accesso a internet alla popolazione, costretta fino adesso ad affidarsi a connessioni satellitari costose.
Ma Cuba non è la sola, a cambiare sull’informatica.
Anche la Russia ha creato una propria distribuzione, sempre open source, quale Fedora Russian, che sicuramente farà da traino per gli sviluppi locali dell’informatica.


Addio alle modifiche per la PlayStation 2.

È sentenza della Corte Costituzionale, di qualche giorno fa, la quale ha inferto una multa pecuniaria di € 2.500 a un esercente di Trento, che vendeva i chipmod, che occorrono per la modifica della console più venduta di tutti i tempi, la PlayStation 2.
Ma la sentenza non è rimasta la sola! Infatti il Tribunale civile di Milano, ha emesso il decreto di sequestro in merito alla R4 revolution, le quali sono cartucce programmate per il Nintendo DS.
Ricordo che:
il chipmod permetteva di usare giochi pirati sulla ps2, con cd e dvd masterizzati;
la R4, sono i file scaricati dalla Rete per la console Ds.
Fino ad ora le interpretazioni della norma erano più che permissive, nei confronti della modifica della playstation2, in quanto prevedeva l’uso di copie di backup per giochi acquistati regolarmente, ma ora sembra proprio finita anche per i pirati più agguerriti.
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