Mar 8 2009
Windows a Cuba: meglio il open source.
Il governo cubano nel mese di febbraio ha annunciato, una serie di notizie nel settore informatico, indipendentemente dai prodotti statunitensi.
Il motivo di questa nuova tendenza, è da ricercarsi nella presenza del sistema operativo Windows, nel quasi l’80% nei personal computer istituzionali e dei cittadini, pertanto i cubani, questa presenza la ritengono come una minaccia per il loro paese e la propria sicurezza.
I cubani hanno timore che, con codici da integrare nei windows cubani, gli States potrebbero essere capaci di spiare le attività degli utenti locali.
Da lì nell’isola ci sarà una nuova distribuzione di Linux, dal nome Nova.
Cuba inoltre sta ultimando una nuova dorsale in fibra ottica sottomarina, che collegherà il Venezuela entro il prossimo anno, aggirando l’embargo statunitense. Almeno con questo nuovo sviluppo potrà fornire un migliore accesso a internet alla popolazione, costretta fino adesso ad affidarsi a connessioni satellitari costose.
Ma Cuba non è la sola, a cambiare sull’informatica.
Anche la Russia ha creato una propria distribuzione, sempre open source, quale Fedora Russian, che sicuramente farà da traino per gli sviluppi locali dell’informatica.
Il motivo di questa nuova tendenza, è da ricercarsi nella presenza del sistema operativo Windows, nel quasi l’80% nei personal computer istituzionali e dei cittadini, pertanto i cubani, questa presenza la ritengono come una minaccia per il loro paese e la propria sicurezza.
I cubani hanno timore che, con codici da integrare nei windows cubani, gli States potrebbero essere capaci di spiare le attività degli utenti locali.
Da lì nell’isola ci sarà una nuova distribuzione di Linux, dal nome Nova.
Cuba inoltre sta ultimando una nuova dorsale in fibra ottica sottomarina, che collegherà il Venezuela entro il prossimo anno, aggirando l’embargo statunitense. Almeno con questo nuovo sviluppo potrà fornire un migliore accesso a internet alla popolazione, costretta fino adesso ad affidarsi a connessioni satellitari costose.
Ma Cuba non è la sola, a cambiare sull’informatica.
Anche la Russia ha creato una propria distribuzione, sempre open source, quale Fedora Russian, che sicuramente farà da traino per gli sviluppi locali dell’informatica.